Globi

La Biblioteca della Scuola di Scienze umanistiche conserva due globi realizzati nel laboratorio cartografico dell’olandese Willem Blaeu e dei suoi figli nella prima metà del '600. Vi è infine un terzo globo, di dimensioni minori e molto più recente (1916-1918), prodotto dalla casa editrice Antonio Vallardi di Milano e restaurato recentemente grazie all'impegno di Antonella Primi oltre che alla partecipazione dell'azienda Tecnodidattica di San Colombano Certenoli (GE).

Il globo celeste, non datato, è firmato "Guiljelmus Blaeuw", ha una legenda su cui campeggia il ritratto di Ticho Brahe (suo maestro e amico) e precisa che si riporta no le posizioni delle stelle stabilite dall'astronomo danese, cui se ne aggiungono altre 300 nell'emisfero australe e la cui posizione è ricondotta al 1640. Analoghi globi conservati a Firenze, Roma e Anversa vengono fatti risali re agli anni Venti-Trenta del Seicento o successivi al 1630 (Dermul, 1939; Van Der Krogt, 1993). 

Il globo terrestre, come precisato da Ferro (1959), presenta una serie di particolari, tra cui la raffigurazione di isole dell'arcipelago giapponese, raggiunte da Maarten Gerritsz Vries nel 1643, e delle coste della Tasmania e della Nuova Zelanda, raggiunte da Abel Tasman nel 1642-1643, che lo fanno datare successivamente a tali anni. 

 

Per maggiori informazioni:

 

 

Globo terrestre - Geonight 2021;

 

 

Globo celeste - Geonight 2021.

 

Ultimo aggiornamento 24 Marzo 2023